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Ti consiglio un nuovo libro: “L’adattamento da letteratura a cinema”

Sì lo so, non riesco a star bene dentro i rigidi confini di un settore, ma se c’è una cosa che mi piace del marketing, è che sono proprio le influenze di più realtà a dare gli spunti che servono per raggiungere nuovi obiettivi in modo originale, ed è proprio per questo che oggi ti consiglio un nuovo libro: “L’adattamento da letteratura a cinema“, di Armando Fumagalli.

Sono sempre affascinata da libri che gettano ponti tra mondi. 

Ancora di più quando si tratta di mondi che amo, quali quello della letteratura e del cinema.

2 mondi che si fondano su storie, personaggi, ambienti, conflitti e risoluzioni. 

Mondi che permeano inequivocabilmente la nostra quotidianità, il nostro vivere e che, che tu ne sia consapevole o meno, sono fortemente funzionali anche nella nostra economia. 

Per quanto mi riguarda infatti, sono una forte sostenitrice del fatto che anche nell’ambito promozionale del marketing, sono proprio le buone storie, quelle vincenti e significative a muovere le emozioni e poi le azioni degli utenti.

Il libro di cui ti parlo oggi è quindi L’adattamento da letteratura a cinema di Armando Fumagalli, che ho avuto il piacere avere come relatore della mia tesi in Università Cattolica nel 2014, proprio quella da cui ho tratto il mio libro Disney Business.

Chi è Armando Fumagalli

Armando Fumagalli è ordinario di Semiotica e direttore del master in International Screenwriting and Production presso l’Università Cattolica di Milano. Dal 1999 è consulente di sceneggiatura per la Lux Vide, per la quale ha seguito più di 20 progetti di serie e miniserie, spesso grandi co-produzioni internazionali, come le 3 stagioni di Medici –Masters of Florence, la serie su Leonardo (2021) e diversi adattamenti letterari, fra cui Guerra e pace, Anna Kareninae il film Bianca come il latte, rossa come il sangue.

Di cosa parla L’adattamento da letteratura a cinema

Il suo libro viene presentato come una riflessione teorica, ma anche come un pratico libro guida sia per chi vuole comprendere e studiare il fenomeno da un punto di vista concettuale, che per giovani sceneggiatori che desiderano lavorare a progetti di adattamento da romanzi a film. 

Per chi fosse interessato poi, il libro in realtà si divide in 2 volumi: nel primo si passa in rassegna infatti il fenomeno nel suo complesso, esaminando l’adattamento non solo da classici o da grandi successi letterari, ma anche da piccoli romanzi, o anche la trasformazione di romanzi in serie televisive. Nel secondo volume invece vengono presentate 4 analisi approfondite di 3 adattamenti letterari e un film biografico (tra l’altro uno dei miei preferiti, A Beautiful Mind). 

L’argomento è molto attuale se si pensa che solo nella stagione 2018-2019 di 30 film di maggior successo al botteghino italiano, ben 19 sono adattamenti.

Ma come si può intuire l’adattamento di un’opera di successo non implica di per sé un successo automatico anche al botteghino, ma è qualcosa di ben più delicato. 

Per questo nel libro viene mostrato un po’ tutto l’universo cinematografico del dietro le quinte, come per esempio:

  • chi è il vero autore di un film e di un prodotto televisivo
  • una overview su pubblico, industria e mercato
  • perché una sceneggiatura è così importante
  • cosa implica un adattamento da un punto di vista pratico
  • cosa succede ai personaggi
  • come e quando semplificare senza banalizzare, dato che:

“L’arte narrativa sta proprio nello scegliere quei brevi momenti, essenziali, che danno il senso del tutto, senza però indugiare mai su ciò che è ovvio, su ciò che non dà significato e novità.”

La forza di una storia

E poi il motivo per cui le storie sono così potenti:

“Anche quando si legge un romanzo, quando si va al cinema per vivere accanto a un personaggio che sembra molto diverso da noi – e quindi c’è sicuramente una componente di “evasione”, ci sono comunque dimensioni per le quali questo personaggio è in qualche modo come noi. C’è di solito, nelle storie e nei personaggi che “agganciano” il pubblico, una seconda dialettica fra diversità e comunanza in alcuni elementi vitali essenziali: proprio per questo nella finzione si vive una qualche “realtà” che illumina la nostra vita quotidiana”

E potrei dire ancora molto di questo libro, ma per non dilungarmi concluderò con questa citazione, di ispirazione per chi si occupa di narrazioni, in qualunque campo. 

Poi te lo lascerò scoprire con lo stesso gusto con cui l’ho scoperto io, se deciderai di leggerlo. 

“Il punto è – come osserva McKee – che anche nei racconti di finzione, in fondo, non vogliamo fuggire la vita, ma vogliamo trovarla”. 

Per concludere

Mi mancano le lezioni del prof. Fumagalli, uno di quei pochi professori che ti fanno appassionare alla sua materia, di quelli che ti aprono nuovi mondi e prospettive ad ogni appuntamento. Con il suo “Creatività al potere” mi aveva già conquistata, tanto che lo inserii con piacere anche nella mia tesi prima e nel mio libro Disney Business poi.

Mai avrei immaginato che anni dopo anche lui avrebbe citato me in questo suo ultimo libro, tra le molte altre fonti autorevoli a cui è solito attingere. Un nome tra gli altri, ma che mi riempie di orgoglio e gratitudine. Un gesto che ripaga il mio impegno e dà valore al mio lavoro di ricerca. 

Me lo aveva anticipato un giorno di settembre davanti a una spremuta d’arancia, quando gli portai il mio libro in dono, ringraziandolo per tutto. 

Ma insomma, vedere la carta stampata è sempre tutta un’altra cosa.

Un grazie sentito quindi ad Armando Fumagalli per il suo lavoro di divulgazione e anche per questo piccolo (per me grande) gesto. 

A presto!

Federica Argentieri 

Fede_Arg90