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L’Archetipal branding: i 12 archetipi di Jung per il tuo brand

Sei mai stato attratto da un brand che un momento dopo ti ha deluso con una comunicazione che non ti convinceva più?

È uno dei problemi tipici delle aziende, ma anche dei personal brand: l’incoerenza che si crea quando tone of voice e sistema di credenze non coincidono. Allineare questi due fattori e creare un’identità chiara e forte da comunicare in modo coerente è infatti essenziale per evitare confusione nella mente del nostro pubblico e arrivare quindi a un posizionamento chiaro.

Facci caso: i marchi di maggior successo hanno un forte senso d’identità e rispecchiano speranze e aspirazioni dei propri clienti e della propria community. Ma capire come comunicare la propria identità, a volte anche solo trovarla per personal branding o branding aziendale può essere difficile e costoso.

Qui, tra i numerosi strumenti che hai a tua disposizione, entra in gioco l’archetipal branding.

Identificare l’archetipo del tuo brand dall’elenco stilato da Jung può aiutarti a risparmiare tempo e creare una connessione instantanea o comunque più agevole con il tuo pubblico.

Lo psicologo Carl Jung credeva che alcuni personaggi della storia ci fossero immediatamente familiari perché sono primitivi e istintivi, parte di un inconscio collettivo che condividiamo tutti.

Sono gli stessi che potrai aver visto ripetersi in tanti film, libri, storie. Pensa all’eroe con un passato difficile o all’aiutante, l’angelo custode pronto a prestare soccorso.

Questi personaggi che potresti dire fin troppo familiari sono i cosiddetti archetipi junghiani.

Ovviamente come tutte le idee fighe e di successo li hanno adottati un po’ tutti, dalla psicologia allo spiritismo al marketing.

Il consiglio è questo: cerca di capire quali archetipi si adattano meglio alla tua attività o al tuo brand, smussa gli angoli perché aderiscano meglio alla tua personalità e comunica in coerenza con il tuo personaggio.

Parti dal presupposto che ognuno di noi è unico e non aderirà mai completamente a un archetipo, per cui non vanno visti in modo rigido, e non bisogna identificarsi al 100% con una di queste figure.

Più sarai spontaneo e coerente con chi sei nella tua comunicazione, più il tuo pubblico, in un certo senso i tuoi simili, saranno attratti da te e dai tuoi contenuti.

Considera che i 12 archetipi di Jung sono attivatori di emozioni ricollegabili a 4 motivazioni umane fondamentali:

  • Stabilità,
  • Indipendenza,
  • Cambiamento
  • Appartenenza

Ecco quindi di seguito per te i 12 archetipi.

Prima di tutto elenchiamoli, quindi abbiamo:

  1. L’innocente
  2. L’eroe
  3. L’angelo custode
  4. Il sovrano
  5. Il creatore
  6. Il saggio
  7. L’esploratore
  8. Il mago
  9. Il ribelle
  10. L’uomo comune
  11. Il burlone
  12. L’amante

Adesso andiamo a guardarli un po’ più da vicino.

12 ARCHETIPI JUNG

1. L’innocente

Anche detto il sognatore, o il romantico, ha come desiderio principale quello di essere libero e felice. La sua più grande paura è fare qualcosa di sbagliato e di essere punito per questo.

Bisogno: Indipendenza.

Estremi positivi: ottimista, onesto, integro ed entusiasta

Estremi negativi: irritante, noioso e infantile

Cosa promette: semplicità

Che marketing preferisce? Preferisce pubblicità schietta ed è attratto dai marchi ottimisti. Può respingere pubblicità pesante o che provochi sensi di colpa. Immagini naturali e poco elaborate

Esempi: Wall-e o Audrey Hepburn

2. L’eroe

Detto anche supereroe o guerriero, deve dimostrare il suo valore e le sue più grandi paure sono legate alla debolezza e al fallimento.

Bisogno: Cambiamento

Estremi positivi: coraggioso, determinato, capace e competitivo

Estremi negativi: arrogante, aggressivo e spietato

Cosa promette: trionfo, grazie ad alta qualità ed efficenza

Che marketing preferisce? Si promuove come di buona qualità e superiore alla concorrenza. La cosa peggiore che può accadere a un’azienda di eroi è che un concorrente sia valutato come migliore.

Esempi: Batman, Michael Jordan

3. L’angelo custode

È guidato dal bisogno di prendersi cura degli altri, gode di grande fiducia e sicurezza. Teme l’ingratitudine verso i propri sacrifici.

Bisogno: Stabilità

Estremi positivi: compassionevole, forte e generoso

Estremi negativi: masochista e manipolatore

Cosa promette: riconoscimento

Che marketing preferisce? Offre protezione, sicurezza e supporto per i clienti. La cosa peggiore che potrebbe capitargli è che i suoi prodotti possano essere definiti pericolosi per il cliente.

Esempi: Mary Poppins, Alfred Pennyworth

4. Il sovrano

È guidato dal suo desiderio di controllo, ha paura del caos e di essere spodestato.

Bisogno: Stabilità

Estremi positivi: fiducioso, responsabile e equo

Estremi negativi: rigido e maniaco del controllo

Cosa promette: potere

Che marketing preferisce? Apprezza la pubblicità condiscendente o “offuscata” e valorizza la pubblicità che rafforza i suoi sentimenti di potere e stabilità. Parla in modo autorevole e diffonde l’idea di essere leader nel proprio campo. L’immagine è solida, levigata e spesso molto “maschile”.

Esempi: Il padrino, Margaret Thatcher

5. Il creatore

Anche detto artista o sognatore, è guidato dal desiderio di produrre opere eccezionali e hanno paura della mediocrità.

Bisogno: Stabilità

Estremi positivi: fantasioso, espressivo e innovativo

Estremi negativi: autoindulgente, melodrammatico e narcisista

Cosa promette: autenticità

Che marketing preferisce? Evita la pubblicità in generale, ma spesso sviluppano una devota fanbase. I brand creatori spesso si posizionano come la chiave per sbloccare la creatività di un creatore.

Esempi: Frida Kahlo, Doc Brown

6. Il saggio

Alla ricerca della verità, vuole trovare saggezza in ogni situazione. La sua paura più grande è di essere frainteso e giudicato ignorante.

Bisogno: Indipendenza

Estremi positivi: saggio, colto e open-minded

Estremi negativi: pedante, freddo e disconnesso dalla realtà

Cosa promette: saggezza

Che marketing preferisce? Preferisce pubblicità che stimolino a pensare in modo diverso, sono in costante ricerca di informazioni e di sapere. Usa spesso vocaboli di alto livello e immagini simboliche.

Esempi: Yoda, David Bowie.

7. Esploratore

Brama l’avventura e vuole scoprire il mondo da solo, per imparare di più di se stesso. Allo stesso tempo teme la conformità e il vuoto interiore.

Bisogno: Indipendenza

Estremi positivi: autonomo, ambizioso, spirituale

Estremi negativi: irrequieto, senza meta, traballante

Cosa promette: libertà

Che marketing preferisce? Si promuove come mezzo per aiutare gli altri a sperimentare il nuovo e l’ignoto.

Esempi: Indiana Jones.

8. Il mago

Anche detto il visionario, vuole capire le leggi dell’universo, anche se teme le conseguenze negative della sua esplorazione. È capace di trasforma il mondo con la sua immaginazione.

Bisogno: cambiamento

Estremi positivi: visionario, carismatico, geniale e innovativo

Estremi negativi: manipolatore e disconnesso dalla realtà

Cosa promette: conoscenza

Che marketing preferisce? Le sue pubblicità dovrebbero essere fantasiose e stimolanti. Si promuove come chiave di conoscenza e per un’esperienza trasformativa, con prodotti capaci di influenzare gli altri. Si concentra sull’individuo più che sul gruppo e lusinga il cliente dicendogli di fidarsi del suo istinto.

Esempi: Nikola Tesla, Steve Jobs, Disney

9. Il ribelle

Anche detto il rivoluzionario o il fuorilegge, brava rivoluzione e vendetta, mentre teme l’impotenza. Ammirato e temuto, rifiuta con forza lo status quo.

Bisogno: Cambiamento

Estremi positivi: spirito libero, si adatta ad ogni situazione, anticonformista, coraggioso

Estremi negativi: distruttivo, fuori controllo, nichilista

Cosa promette: rivoluzione

Che marketing preferisce? Apprezza contenuti unici o scioccanti, si pone come alternativa al mainstream e cerca in ogni modo di distinguersi. Il brand ribelle avrà sicuramente un seguito di culto. Nel suo caso diventare troppo popolari non sarebbe positivo.

Esempi: Wolverine,Harley Davidson

10. L’uomo comune

Vuole solo sentirsi parte di qualcosa e ha paura di essere escluso o di distinguersi troppo dalla folla.

Bisogno: Appartenenza

Estremi positivi: amichevole, empatico, concreto, solido

Estremi negativi: debole, suggestionabile e superficiale

Cosa promette: appartenenza

Che marketing preferisce? Chi compra investirà emotivamente in brand di cui si fida e l’immagine del brand sarà quindi onesta, affidabile e familiare. Sembrare avidi o elitari sarebbe una pessima scelta.

Esempi: Homer Simpson

11. Il burlone

Alias il comico o il giullare, ama godersi la vita e teme la noia.

Bisogno: Appartenenza

Estremi positivi: gioioso, spensierato e originale

Estremi negativi: irresponsabile, crudele e frivolo

Cosa promette: intrattenimento

Che marketing preferisce? Chi è affine al brand burlone trova noiose le inserzioni periodiche, mentre adora tutto ciò che è insolito o divertente. Il brand dà l’idea di vivere alla giornata e prende in giro bonariamente i clienti. La cosa peggiore che potrebbe fare è farsi coivolgere da una brutta causa o essere considerato severo.

Esempi: Lercio, The Jackal,Jim Carrey in quasi tutti i suoi film.

12. L’amante

Tipico dei brand romantici e passionali, quest’archetipo è detto anche “sognatore” e “idealista”. Vive per provare piacere nelle relazioni e nel suo ambiente e teme di essere indesiderato, non amato.

Bisogno: Appartenenza

Estremi positivi: appassionato, magnetico, dedito e grato

Estremi negativi: ossessivo, superficiale e accondiscendente fino alla perdita della propria identità

Cosa promette: passione

Che marketing preferisce? Apprezza l’aspetto estetico di beni e servizi e il suo cliente prediligerà brand premium. Il brand dell’amante si promuoverà quindi come glamour, con un’enfasi sul piacere sensuale. Alta qualità ad alto prezzo: non si può posizionare come economico o professionale o perderebbe di fascino.

Esempi: Merilin Monroe, Victoria Secret.

Ti sei riconosciuto in qualcuno di questi archetipi?

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Grazie e alla prossima!

Federica Argentieri

@Fede_Arg90