Sei mai stato attratto da un brand che un momento dopo ti ha deluso con una comunicazione che non ti convinceva più?
È uno dei problemi tipici delle aziende, ma anche dei personal brand: l’incoerenza che si crea quando tone of voice e sistema di credenze non coincidono. Allineare questi due fattori e creare un’identità chiara e forte da comunicare in modo coerente è infatti essenziale per evitare confusione nella mente del nostro pubblico e arrivare quindi a un posizionamento chiaro.
Facci caso: i marchi di maggior successo hanno un forte senso d’identità e rispecchiano speranze e aspirazioni dei propri clienti e della propria community. Ma capire come comunicare la propria identità, a volte anche solo trovarla per personal branding o branding aziendale può essere difficile e costoso.
Qui, tra i numerosi strumenti che hai a tua disposizione, entra in gioco l’archetipal branding.
Identificare l’archetipo del tuo brand dall’elenco stilato da Jung può aiutarti a risparmiare tempo e creare una connessione instantanea o comunque più agevole con il tuo pubblico.
Lo psicologo Carl Jung credeva che alcuni personaggi della storia ci fossero immediatamente familiari perché sono primitivi e istintivi, parte di un inconscio collettivo che condividiamo tutti.
Sono gli stessi che potrai aver visto ripetersi in tanti film, libri, storie. Pensa all’eroe con un passato difficile o all’aiutante, l’angelo custode pronto a prestare soccorso.
Questi personaggi che potresti dire fin troppo familiari sono i cosiddetti archetipi junghiani.
Ovviamente come tutte le idee fighe e di successo li hanno adottati un po’ tutti, dalla psicologia allo spiritismo al marketing.
Il consiglio è questo: cerca di capire quali archetipi si adattano meglio alla tua attività o al tuo brand, smussa gli angoli perché aderiscano meglio alla tua personalità e comunica in coerenza con il tuo personaggio.
Parti dal presupposto che ognuno di noi è unico e non aderirà mai completamente a un archetipo, per cui non vanno visti in modo rigido, e non bisogna identificarsi al 100% con una di queste figure.
Più sarai spontaneo e coerente con chi sei nella tua comunicazione, più il tuo pubblico, in un certo senso i tuoi simili, saranno attratti da te e dai tuoi contenuti.
Considera che i 12 archetipi di Jung sono attivatori di emozioni ricollegabili a 4 motivazioni umane fondamentali:
- Stabilità,
- Indipendenza,
- Cambiamento
- Appartenenza
Ecco quindi di seguito per te i 12 archetipi.
Prima di tutto elenchiamoli, quindi abbiamo:
- L’innocente
- L’eroe
- L’angelo custode
- Il sovrano
- Il creatore
- Il saggio
- L’esploratore
- Il mago
- Il ribelle
- L’uomo comune
- Il burlone
- L’amante
Adesso andiamo a guardarli un po’ più da vicino.
1. L’innocente
Anche detto il sognatore, o il romantico, ha come desiderio principale quello di essere libero e felice. La sua più grande paura è fare qualcosa di sbagliato e di essere punito per questo.
Bisogno: Indipendenza.
Estremi positivi: ottimista, onesto, integro ed entusiasta
Estremi negativi: irritante, noioso e infantile
Cosa promette: semplicità
Che marketing preferisce? Preferisce pubblicità schietta ed è attratto dai marchi ottimisti. Può respingere pubblicità pesante o che provochi sensi di colpa. Immagini naturali e poco elaborate
Esempi: Wall-e o Audrey Hepburn
2. L’eroe
Detto anche supereroe o guerriero, deve dimostrare il suo valore e le sue più grandi paure sono legate alla debolezza e al fallimento.
Bisogno: Cambiamento
Estremi positivi: coraggioso, determinato, capace e competitivo
Estremi negativi: arrogante, aggressivo e spietato
Cosa promette: trionfo, grazie ad alta qualità ed efficenza
Che marketing preferisce? Si promuove come di buona qualità e superiore alla concorrenza. La cosa peggiore che può accadere a un’azienda di eroi è che un concorrente sia valutato come migliore.
Esempi: Batman, Michael Jordan
3. L’angelo custode
È guidato dal bisogno di prendersi cura degli altri, gode di grande fiducia e sicurezza. Teme l’ingratitudine verso i propri sacrifici.
Bisogno: Stabilità
Estremi positivi: compassionevole, forte e generoso
Estremi negativi: masochista e manipolatore
Cosa promette: riconoscimento
Che marketing preferisce? Offre protezione, sicurezza e supporto per i clienti. La cosa peggiore che potrebbe capitargli è che i suoi prodotti possano essere definiti pericolosi per il cliente.
Esempi: Mary Poppins, Alfred Pennyworth
4. Il sovrano
È guidato dal suo desiderio di controllo, ha paura del caos e di essere spodestato.
Bisogno: Stabilità
Estremi positivi: fiducioso, responsabile e equo
Estremi negativi: rigido e maniaco del controllo
Cosa promette: potere
Che marketing preferisce? Apprezza la pubblicità condiscendente o “offuscata” e valorizza la pubblicità che rafforza i suoi sentimenti di potere e stabilità. Parla in modo autorevole e diffonde l’idea di essere leader nel proprio campo. L’immagine è solida, levigata e spesso molto “maschile”.
Esempi: Il padrino, Margaret Thatcher
5. Il creatore
Anche detto artista o sognatore, è guidato dal desiderio di produrre opere eccezionali e hanno paura della mediocrità.
Bisogno: Stabilità
Estremi positivi: fantasioso, espressivo e innovativo
Estremi negativi: autoindulgente, melodrammatico e narcisista
Cosa promette: autenticità
Che marketing preferisce? Evita la pubblicità in generale, ma spesso sviluppano una devota fanbase. I brand creatori spesso si posizionano come la chiave per sbloccare la creatività di un creatore.
Esempi: Frida Kahlo, Doc Brown
6. Il saggio
Alla ricerca della verità, vuole trovare saggezza in ogni situazione. La sua paura più grande è di essere frainteso e giudicato ignorante.
Bisogno: Indipendenza
Estremi positivi: saggio, colto e open-minded
Estremi negativi: pedante, freddo e disconnesso dalla realtà
Cosa promette: saggezza
Che marketing preferisce? Preferisce pubblicità che stimolino a pensare in modo diverso, sono in costante ricerca di informazioni e di sapere. Usa spesso vocaboli di alto livello e immagini simboliche.
Esempi: Yoda, David Bowie.
7. Esploratore
Brama l’avventura e vuole scoprire il mondo da solo, per imparare di più di se stesso. Allo stesso tempo teme la conformità e il vuoto interiore.
Bisogno: Indipendenza
Estremi positivi: autonomo, ambizioso, spirituale
Estremi negativi: irrequieto, senza meta, traballante
Cosa promette: libertà
Che marketing preferisce? Si promuove come mezzo per aiutare gli altri a sperimentare il nuovo e l’ignoto.
Esempi: Indiana Jones.
8. Il mago
Anche detto il visionario, vuole capire le leggi dell’universo, anche se teme le conseguenze negative della sua esplorazione. È capace di trasforma il mondo con la sua immaginazione.
Bisogno: cambiamento
Estremi positivi: visionario, carismatico, geniale e innovativo
Estremi negativi: manipolatore e disconnesso dalla realtà
Cosa promette: conoscenza
Che marketing preferisce? Le sue pubblicità dovrebbero essere fantasiose e stimolanti. Si promuove come chiave di conoscenza e per un’esperienza trasformativa, con prodotti capaci di influenzare gli altri. Si concentra sull’individuo più che sul gruppo e lusinga il cliente dicendogli di fidarsi del suo istinto.
Esempi: Nikola Tesla, Steve Jobs, Disney
9. Il ribelle
Anche detto il rivoluzionario o il fuorilegge, brava rivoluzione e vendetta, mentre teme l’impotenza. Ammirato e temuto, rifiuta con forza lo status quo.
Bisogno: Cambiamento
Estremi positivi: spirito libero, si adatta ad ogni situazione, anticonformista, coraggioso
Estremi negativi: distruttivo, fuori controllo, nichilista
Cosa promette: rivoluzione
Che marketing preferisce? Apprezza contenuti unici o scioccanti, si pone come alternativa al mainstream e cerca in ogni modo di distinguersi. Il brand ribelle avrà sicuramente un seguito di culto. Nel suo caso diventare troppo popolari non sarebbe positivo.
Esempi: Wolverine,Harley Davidson
10. L’uomo comune
Vuole solo sentirsi parte di qualcosa e ha paura di essere escluso o di distinguersi troppo dalla folla.
Bisogno: Appartenenza
Estremi positivi: amichevole, empatico, concreto, solido
Estremi negativi: debole, suggestionabile e superficiale
Cosa promette: appartenenza
Che marketing preferisce? Chi compra investirà emotivamente in brand di cui si fida e l’immagine del brand sarà quindi onesta, affidabile e familiare. Sembrare avidi o elitari sarebbe una pessima scelta.
Esempi: Homer Simpson
11. Il burlone
Alias il comico o il giullare, ama godersi la vita e teme la noia.
Bisogno: Appartenenza
Estremi positivi: gioioso, spensierato e originale
Estremi negativi: irresponsabile, crudele e frivolo
Cosa promette: intrattenimento
Che marketing preferisce? Chi è affine al brand burlone trova noiose le inserzioni periodiche, mentre adora tutto ciò che è insolito o divertente. Il brand dà l’idea di vivere alla giornata e prende in giro bonariamente i clienti. La cosa peggiore che potrebbe fare è farsi coivolgere da una brutta causa o essere considerato severo.
Esempi: Lercio, The Jackal,Jim Carrey in quasi tutti i suoi film.
12. L’amante
Tipico dei brand romantici e passionali, quest’archetipo è detto anche “sognatore” e “idealista”. Vive per provare piacere nelle relazioni e nel suo ambiente e teme di essere indesiderato, non amato.
Bisogno: Appartenenza
Estremi positivi: appassionato, magnetico, dedito e grato
Estremi negativi: ossessivo, superficiale e accondiscendente fino alla perdita della propria identità
Cosa promette: passione
Che marketing preferisce? Apprezza l’aspetto estetico di beni e servizi e il suo cliente prediligerà brand premium. Il brand dell’amante si promuoverà quindi come glamour, con un’enfasi sul piacere sensuale. Alta qualità ad alto prezzo: non si può posizionare come economico o professionale o perderebbe di fascino.
Esempi: Merilin Monroe, Victoria Secret.
Ti sei riconosciuto in qualcuno di questi archetipi?
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.
Grazie e alla prossima!
Federica Argentieri
@Fede_Arg90